Parco
Masai Mara
Aeroporto
di Malindi: siamo in attesa di prendere un piccolo aereo per raggiungere il
parco Masai Mara, nostro secondo safari della visita in Kenia, dal vetro del
piccolo aereoporto scorgiamo 2 piloti e
un meccanico ad armeggiare su un piccolo aereo, speriamo che non sia quello il
nostro, e’ troppo piccolo! Siamo prossimi alla partenza, nella piccola sala d’
attesa siamo solo noi tre, ci chiediamo se siamo soli, ma ecco arrivare un signore
vestito per un safari , in inglese gli chiediamo se va al Masai Mara pure lui e
ci risponde affermativamente, aggiungendo che e’ la seconda volta, bene non
siamo soli, poi ecco arrivare anche una coppia di tedeschi. Facciamo il check-in
e ci avviamo a piedi verso quell' piccolo aereo monoelica di 12 posti, I 2
piloti, di cui 1 molto giovane "avra’ si o no 20 anni" ci aiutano a
sistemare I bagagli piu’ grossi nella piccola stiva, saliamo a bordo, il pilota
e’ il ragazzo piu’ giovane. Poco dopo l’ aereo comincia a muversi per
raggiungere la pista, l’ aereo cigola da tutte le parti e qui scatta una mia
affermzione in Perugino “ma questi dove ce portono, l’aereo crecchia da tutte
le parti e guida un bambino,” vengo ringraziato da chi mi ha capito per averli
tranquillizati ancora di piu’. Bando alle chiacchere, appena l’ aereo comincia a prendere velocita’
sulla pista (almeno da parte mia ) tutte le paure e timori svaniscono come d’
incanto e sono pronto ad affrontare questa avventura.
Poco
dopo il decollo tiro fuori la mia macchina fotografica e inizio a fotografare
attraverso il finestrino , dopo circa un’ora di viaggio, sulla nostra sinistra,
ecco apparire il kilimangiaro, formato da tre coni vulcanici con I suoi 5900
metri: e’ la montagna piu’ alta dell’ Africa, intanto il pilota si e’
dimostrato bravissimo nell’ affrontare I
cumuli di nuvole e le correnti d’ aria, che ogni tanto si incontravano. Dopo
circa 2 ore di viaggio si comincia a intravedere la savana formata
da un altopiano a 1600 metri di altezza,
l’aereo comincia ad abbassarsi e qui comincia lo spettacolo: sembra di essere
dentro uno di quei documentari che si vedono in tv, sorvolare la savana a bassa
quota e’ fantastico si intravedono branchi di bufali,di elefanti, di gnu’ e
passando sopra I fiumi pure gli ippopotami. Bellissimo l’ atterraggio sulla
savana in quelle piste di terra battuta
in mezzo la natura, sembra di essere in un film, dopo un primo atterraggio, in
cui scende la coppia di tedeschi, l’ aereo
come fosse una fermata di autobus si gira e riparte sorvolando la savana
a bassa quota. Dopo circa 15 minuti atterra alla nostra destinazione, dove ad
attenderci c’e’ un Land Rover, che ci portera’ per 2 giorni a spasso nella
savana per cercare di vedere piu’ animali possibili.
A
differenza dello tsavo, dove le guide devono seguire delle piste tracciate, qui
e' permesso fare i fuoripista con la possibilita' di avvicinarsi molto agli
animali. Il terreno e' molto piu' sconnesso e ci sono fiumi da attraversare, il
Land Rover e' d' obbligo per affrontare questi terreni.
Quello
che colpisce di questo parco e' la grande quantita' di animali , zebre e gnu'
sono tantissimi specialmente gli gnu', ci sono branchi, che si perdono a vista
d'occhio, abbiamo avuto la fortuna di assistere alla migrazione di questi
ultimi, insieme alle zebre ed altri erbivori, che camminavano a migliaia in
fila indiana dalla parte opposta del nostro accampamento, lungo le sponde
altissime del fiume Mara,purtroppo in fotografia non sono riuscito a
trasmettere bene questo spettacolo.
Quello
che piu' mi ha colpito della visita a questo parco e mi ha fatto riflettere
sulla catena della vita e' che da un povero animale ucciso,se ne sfamano
tantissimi altri e non si butta via niente, a partire dal cacciatore (Leone o
qualsiasi altro predatore che uccide la preda) che si sfama tutto il suo branco
per poi passarlo alle iene ed infine gli avvoltoi, che provvedono a finire
quello che rimane.
Bellissima
la scena di una leonessa che aveva ucciso uno gnu', dopo essersi mangiata la
sua parte voleva richiamare il resto del branco, ma decine di avvoltoi stavano
intorno la preda, e come la leonessa si allontanava per richiamare gli altri, gli
avvoltoi si gettavano sulla preda cosi' e' stata costretta a tornare indietro
di corsa per scacciarli, questa scena si e' ripetuta almeno una decina di volte
nei trenta minuti che siamo rimasti li'. Altra scena bellissima la difesa di
una iena, sempre dagli avvoltoi, che si volevano avventare sui resti di una
gazzella, finche non e' riuscita a portarsi via una gamba e lasciare il resto
agli avvoltoi, ed infine sempre gli avvoltoi protagonisti, che si infilavano
dentro la pelle di uno gnu' per finire quel poco che ne era rimasto.
Oltre zebre
,gnu, leoni , iene e avvoltoi abbiamo visto tantissimi elefanti , giraffe ,
coccodrilli, ippopotami e uccelli di ogni colore, ci rimane il rammarico di non
aver visto i leopardi e i rinoceronti, speriamo sia una scusa per tornare.
Tirando
le somme devo dire che la visita a questo parco e' stata un esperienza bellissima:
vedere animali nel loro ambiente naturale, potersi avvicinare a loro e' una
grande emozione. Mentre sto' scrivendo sono passati alcuni mesi , insomma questo viaggio
in Kenia mi ha lasciato proprio delle forti emozioni e con una grandissima voglia
di tornare! E' proprio vero quando si dice "il mal d' africa".
Mi
sembra ancora di vedere quelle immagini davanti agli occhi.
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